Famiglia cristiana - 7 luglio 2013
di ENZO BIANCHI
Nessuno è il più importante nella Chiesa, tutti siamo uguali agli occhi di Dio... Io sono come ognuno di voi, tutti siamo fratelli! Nessuno è anonimo
Nessuno è il più importante nella Chiesa, tutti siamo uguali agli occhi di Dio... Io sono come ognuno di voi, tutti siamo fratelli! Nessuno è anonimo: tutti formiamo e costruiamo la Chiesa.
Nell’ultima udienza prima della pausa estiva, papa Francesco ha completato la sua riflessione sulla Chiesa come corpo di Cristo, soffermandosi sulla sua natura di Tempio dello Spirito santo, edificio spirituale nel quale ogni cristiano è pietra viva. La Chiesa è una comunità vivente composta di fratelli e sorelle, di battezzati “tutti uguali agli occhi di Dio”: un’uguaglianza che non significa però appiattimento, uniformità, anonimato, bensì che ciascuno ha lo stesso valore, inestimabile, la stessa dignità agli occhi del Signore misericordioso.
L’apostolo Paolo invitava i credenti delle comunità da lui fondate a sentirsi membra di un unico corpo, con funzioni e ministeri diversi, certo, ma tutti accomunati dal discepolato alla sequela dell’unico Signore. E invitava tutti ad avere più attenzione per i più semplici, umili, deboli, meno appariscenti, magari poveri di doni, ma pur sempre membra dell’unico corpo (cf. 1 Cor 12,22). Gesù stesso nel Vangelo ci invita a non chiamare nessuno “maestro” o “padre” sulla terra perché “voi siete tutti fratelli” (Mt 23,8-9) e chi esercita la paternità nella comunità del Signore lo fa in nome dell’unico Padre che è nei cieli, dal quale “prende nome ogni paternità” (Ef 3,15).
Così il vescovo di Roma – che chiama tutti fratelli e usa il “noi” per indicare l’insieme della Chiesa – ci affida un messaggio di fraternità vissuta, ci invita a vivere come membra di un corpo animato da un unico Spirito, lo Spirito dell’amore trinitario.