Il Blog di Enzo Bianchi

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​Fondatore della comunità di Bose

Commento al Compendio del Catechismo - 14

25/11/2012 00:00

ENZO BIANCHI

Riviste 2012,

Commento al Compendio del Catechismo - 14

Famiglia Cristiana

Pubblicato su: Famiglia cristiana - 25 novembre 2012


di ENZO BIANCHI


In quanto fonte e culmine della vita ecclesiale, l’Eucaristia ne è anche norma e giudizio: ciò discende dal suo essere forma della chiesa, dal possedere cioè la forza in grado di plasmare il corpo della comunità cristiana

Quali sono le forme essenziali della preghiera cristiana?


Sono la benedizione e l’adorazione, la preghiera di domanda e l’intercessione, il ringraziamento e la lode. L’Eucaristia contiene ed esprime tutte le forme di preghiera. 

 

(Compendio del Catechismo n. 550) 

 

Sulle varie forme della preghiera cristiana ci soffermeremo nei prossimi articoli. Qui vorrei sostare sull’Eucaristia, della quale il Catechismo scrive: “L’Eucaristia contiene ed esprime tutte le forme di preghiera. È ‘l’oblazione pura’ di tutto il corpo di Cristo a gloria del suo Nome (cf. Ml 1,11)” (CCC 2643). Quello dell’Eucaristia è un mistero inesauribile, è “il mistero della fede” (1Tm 3,9), come si proclama al cuore della preghiera eucaristica. In particolare, il rapporto tra chiesa ed Eucaristia è inscindibile, secondo il celebre adagio: “la chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa la chiesa”.

 

Innanzitutto l’Eucaristia è fonte e culmine della vita della chiesa. Ha affermato il Concilio: “Dalla liturgia, e specialmente dall’Eucaristia, deriva in noi, come da una fonte, la grazia, e si ottiene, con la massima efficacia, quella santificazione degli uomini e glorificazione di Dio in Cristo verso la quale convergono, come a loro fine, tutte le altre attività della chiesa” (Sacrosanctum Concilium 10). 

 

Proprio in quanto fonte e culmine della vita ecclesiale, l’Eucaristia ne è anche norma e giudizio: ciò discende dal suo essere forma della chiesa, dal possedere cioè la forza in grado di plasmare il corpo della comunità cristiana. Che cos’è infatti la chiesa se non la comunità di quanti lasciano che l’Eucaristia dia consistenza alla loro vita, fino a farli diventare uomini e donne “eucaristici” (Col 3,15)? L’Eucaristia dà forma alla vita della chiesa plasmandola come comunità al servizio di Dio e degli uomini sull’esempio di Cristo, il Servo del Signore che donando la sua vita per tutti ha compiuto fino alla fine nella libertà e nell’amore la volontà di Dio.

 

L’Eucaristia, infine, è forza di comunione nella chiesa e tra le chiese. Al riguardo occorre ammettere che le divisioni esistenti sia all’interno delle singole chiese sia tra le varie chiese manifestano la nostra inadeguatezza a vivere il mistero dell’Eucaristia. Infatti, come il pane, frumento sparso sui colli, raccolto è diventato una cosa sola, così l’Eucaristia riunisce la comunità dei credenti nel Signore Gesù; come lo Spirito santo scende sul pane e sul vino e li trasforma nel corpo e nel sangue del Signore, così scende anche sull’assemblea liturgica, rende i credenti “membra gli uni degli altri” (Rm 12,5; Ef 4,25) e, tutti insieme, l’unico corpo di Cristo.

 

Chi ha compreso in profondità il rapporto tra l’Eucaristia, preghiera delle preghiere, e la chiesa è Agostino: “Se voi cristiani siete il corpo di Cristo, allora sulla tavola del Signore si trova il vostro mistero e voi ricevete il vostro mistero … Siate ciò che vedete e ricevete ciò che siete!”.