Cari amici e ospiti,
venendo a mancare la celebrazione eucaristica nella comunità radunata insieme nella vigilia della Passione di Gesù Cristo, e conoscendo la vostra condizione di famiglia o convivenza isolata in casa, vi offriamo una liturgia domestica che potete celebrare perché “dove sono due o tre riuniti nel nome di Cristo, egli è presente” (cf. Mt 18,20), e perché voi siete abilitati dal vostro essere “una gente santa, un sacerdozio regale, popolo di Dio” (cf. 1Pt 2,9). In attesa della celebrazione eucaristica nelle comunità cristiane, quando sarà possibile, vi potete nutrire della parola contenuta nelle Scritture, parola che è corpo di Cristo.
Testi della liturgia del Monastero di Bose - 09/04/2020
a cura di Enzo Bianchi
Liturgia domestica per il Giovedì santo sera
Memoria dell’ultima cena di Gesù
In una stanza dove c’è spazio per tutta la famiglia o la convivenza,ci si dispone attorno a un tavolo.
Sul tavolo si ponga una croce o un’icona di Cristo, un lume o una candela accesa,una Bibbia; su un piatto un pane o una fetta di pane.
Nella famiglia o nella convivenza sarà designato
chi guida la preghiera: G.
il lettore della pagina biblica: L.
tutti gli altri: T.
PREGHIERA COMUNE
G. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.
T. Amen
G. Non essendo possibile essere in chiesa
insieme a tutta la comunità cristiana radunata
per celebrare la liturgia della Cena del Signore,
ci troviamo qui insieme per fare memoria
di ciò che Gesù ha detto e fatto
nella sua ultima cena con i suoi discepoli per celebrare la Pasqua
e prefigurare la consegna per amore nostro della sua vita
alla passione e alla morte.
Preghiamo ora con il salmo pasquale 118.
Ci si alterna leggendo G. un versetto e T. il versetto seguente.
Oppure L. un versetto e T. il versetto seguente
Salmo 118
¹ Rendete grazie al Signore perché è buono
il suo amore è per sempre!
² Israele dunque proclami:
«Il suo amore è per sempre!».
³ La stirpe di Aronne proclami:
«Il suo amore è per sempre!»
⁴ i credenti nel Signore proclamino:
«Il suo amore è per sempre!».
⁵ Nella mia angoscia ho gridato al Signore
il Signore mi ha risposto e liberato
⁶ il Signore è con me, non ho paura
cosa può farmi un uomo?
⁷ il Signore è con me per aiutarmi
mi ergerò sui miei nemici.
⁸ È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell’uomo
⁹ è meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.
¹⁰ Gli idolatri mi hanno circondato
nel Nome del Signore li ho affrontati
¹¹ mi hanno attorniato e circondato
nel Nome del Signore li ho affrontati.
¹² Mi hanno attorniato come vespe
nel Nome del Signore li ho affrontati:
sono arsi come rovi nel fuoco!
¹³ Mi hanno spinto per farmi cadere
ma il Signore mi ha aiutato
¹⁴ mia forza e mio canto è il Signore
è stato lui la mia salvezza.
¹⁵ Grida di gioia e salvezza nelle tende dei giusti:
«La destra del Signore fa prodigi
¹⁶ la destra del Signore si innalza
la destra del Signore fa prodigi!».
¹⁷ Sono sfuggito alla morte e vivrò
per annunciare le azioni del Signore
¹⁸ mi ha provato, il Signore mi ha provato
ma alla morte non mi ha abbandonato.
¹⁹ Apritemi le porte di giustizia
entrerò per ringraziare il Signore.
²⁰ «È questa la porta del Signore
per essa entrano i giusti»,
²¹ ti ringrazio perché mi hai esaudito
sei stato tu la mia salvezza!
²² «La pietra rigettata dai costruttori
è diventata pietra angolare!»:
²³ questo è stato fatto dal Signore
una meraviglia davanti ai nostri occhi,
²⁴ questo è il giorno fatto dal Signore
esultiamo e rallegriamoci in lui.
²⁵ Signore, ti preghiamo, dona la salvezza!
Signore, ti preghiamo, porta il compimento!
²⁶ Benedetto il Veniente nel Nome del Signore!
«Noi vi benediciamo dalla dimora del Signore!
²⁷ Dio il Signore ci illumina».
«Rami in mano, formate il corteo
fino ai lati dell’altare».
²⁸ Tu sei il mio Dio e ti ringrazio
il mio Dio e ti esalto
²⁹ rendete grazie al Signore perché è buono
il suo amore è per sempre
G. Ascoltiamo ora un brano della Prima lettera ai Corinti,
in cui Paolo ricorda quello che Gesù ha compiuto in questa sera.
L. Dalla prima lettera di Paolo Apostolo ai cristiani di Corinto (11,23-26):
Fratelli, sorelle, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio.
T. Rendiamo grazie a Dio.
G. Preghiamo ora con il salmo 133, leggendolo tutti insieme.
¹ Ecco, com’è bello, com’è dolce
vivere come fratelli [e sorelle] insieme!
² È come olio prezioso e profumato
versato sul capo di Aronne
che scende profumando la sua barba
che scende fino al bordo delle vesti.
³ È come la rugiada dell’Hermon
che scende sui monti di Sion
là il Signore manda la benedizione
la vita per sempre.
G. Ascoltiamo ora il Vangelo che ci racconta l’altro gesto
compiuto da Gesù in questa sera.
L. Dal Vangelo secondo Giovanni (13,1-15):
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.
Parola del Signore.
T. Lode a te o Cristo
Silenzio di meditazione.
Si può leggere un’omelia del giovedì santo o un commento a una delle letture.
Mentre tutti sono seduti, la G. prende in mano il pane e dice:
Noi questa sera non possiamo partecipare all’Eucaristia
nella quale ci viene dato da mangiare il Corpo di Cristo
e da bere il Sangue di Cristo.
Ma confessando questo nostro desiderio,
spezziamo il pane e lo condividiamo tra di noi
come segno di comunione
nella memoria della passione, morte e resurrezione
di Gesù Cristo, nostro Signore.
Facciamo questo in attesa di poter celebrare l’Eucaristia
nella comunità cristiana,
quando accoglieremo in noi il Corpo e il Sangue di Cristo
per la remissione dei nostri peccati,
per la celebrazione dell’alleanza nuova ed eterna,
per essere liberati dalla paura e dalla morte,
per formare un solo corpo e un solo spirito in lui,
il Cristo nostro Signore.
La G. spezza il pane e lo porge ai familiari o conviventi presenti intorno al tavolo, che lo mangiano in silenzio orante.
Poi invita tutti a pregare rispondendo alle intenzioni con: “Ascoltaci, Signore”.
Quindi conclude con il Padre nostro.
℟. Ascoltaci, Signore
Preghiamo per quelli che presiedono le chiese:
perché, confidando nello Spirito santo
che li ha posti quali pastori sul gregge,
esercitino il ministero con amore e dedizione. ℟.
Preghiamo per tutti i fedeli:
perché, ricordando la loro vocazione a essere popolo santo,
abbiano un comportamento irreprensibile
e siano riconosciuti cristiani per il loro reciproco amore. ℟.
Preghiamo per tutti quelli che soffrono,
soprattutto per quelli colpiti dall’epidemia
e per quelli che sono fragili, poveri, senza casa, soli:
perché, guardando al Servo che porta le nostre sofferenze,
conoscano la compassione e la vicinanza di Dio
e sappiano fare del loro dolore una via di amore. ℟.
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.
La G. invita tutti a pregare il salmo 136.
L. legge il versetto.
T. rispondono con il ritornello; “Il suo amore è per sempre!”.
Salmo 136
¹ Rendete grazie al Signore perché è buono:
il suo amore è per sempre!
² rendete grazie al Dio degli dèi:
il suo amore è per sempre!
³ rendete grazie al Signore dei signori:
il suo amore è per sempre!
⁴ Lui solo ha fatto grandi prodigi:
il suo amore è per sempre!
⁵ ha fatto i cieli con sapienza:
il suo amore è per sempre!
⁶ ha disteso la terra sulle acque:
il suo amore è per sempre!
⁷ Ha fatto i grandi luminari:
il suo amore è per sempre!
⁸ il sole per governare il giorno:
il suo amore è per sempre!
⁹ la luna e le stelle per governare la notte:
il suo amore è per sempre!
¹⁰ Ha colpito nei primogeniti l’Egitto:
il suo amore è per sempre!
¹¹ da quella terra ha fatto uscire Israele:
il suo amore è per sempre!
¹² con mano forte e braccio disteso:
il suo amore è per sempre!
¹³ Ha diviso il mar Rosso in due parti:
il suo amore è per sempre!
¹⁴ nel suo mezzo ha fatto passare Israele:
il suo amore è per sempre!
¹⁵ vi ha sommerso il faraone e la sua armata:
il suo amore è per sempre!
²¹Ha dato la loro terra in possesso:
il suo amore è per sempre!
²² in possesso a Israele suo servo:
il suo amore è per sempre!
²³ si è ricordato della nostra schiavitù:
il suo amore è per sempre
²⁴ Ci ha strappati ai nostri oppressori:
il suo amore è per sempre!
²⁵ a ogni vivente dona il pane:
il suo amore è per sempre!
²⁶ rendete grazie al Dio dei cieli:
il suo amore è per sempre!
G. Preghiamo:
Signore nostro Dio,
noi ti benediciamo perché in questa Cena
ci hai donato di entrare nel mistero della Pasqua
di tuo Figlio Gesù.
Come hai promesso di essere presente in mezzo a noi
quando siamo radunati nel tuo nome,
riempi di gioia pasquale i nostri cuori
perché possiamo credere con saldezza alla liberazione dal male
e alla vita eterna che tu ci hai promesso.
Per Cristo nostro Signore
T. Amen.
G. Benediciamo il Signore.
T. Rendiamo grazie a Dio.
G. Il Signore ci benedica, ci custodisca da ogni male
e ci dia la sua pace.
T. Amen.