Il Blog di Enzo Bianchi

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​Fondatore della comunità di Bose

Il Vangelo di oggi 20/12/2021

19/12/2021 20:00

ENZO BIANCHI

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Il Vangelo di oggi 20/12/2021

Commento di Enzo Bianchi Testo Bibbia Einaudi Lettura Raffaella Tomellini

Il Vangelo di Oggi - 20/12/2021

 

Evangelo secondo Luca (1,26-38)

 

Commento di Enzo Bianchi

 

Testo tratto dalla Bibbia Einaudi

 

Lettura Raffaella Tomellini

Lunedì 20 dicembre

Lettura dall’Evangelo secondo Luca (1,26-38)

 

26 Al sesto mese, poi, l’angelo Gabriele fu inviato da Dio in una città della Galilea di nome Nazaret, 27 a una ragazza vergine fidanzata a un uomo di nome Giuseppe, della discendenza di David, e il nome della ragazza era Maria. 28 Ed entrato presso di lei, disse: «Gioisci, tu che hai ricevuto grazia: il Signore è con te!». 29 Ma ella fu molto turbata davanti a queste parole e rifletteva tra sé su che senso potesse avere un saluto come questo. 30 E l’angelo le disse: «Non aver paura, Maria: hai infatti trovato grazia presso Dio. 31 Ed ecco, concepirai e partorirai un figlio, e lo chiamerai con il nome Gesú. 32 Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo: il Signore Dio gli darà il trono di David suo padre 33 ed egli regnerà in eterno sulla discendenza di Giacobbe e il suo regno non avrà mai fine». 34 Ma Maria disse all’angelo: «Come potrà avvenire questo, dal momento che non conosco uomo?». 35 E rispondendo l’angelo le disse: «Lo Spirito santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra; per questo anche il generato sarà chiamato santo, Figlio di Dio. 36 Ed ecco, Elisabetta, tua congiunta, anche lei nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era chiamata sterile: 37 perché nessuna parola venuta da Dio resterà inefficace!» 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la schiava del Signore: mi avvenga secondo la tua parola! » E l’angelo se ne andò da lei.

 

Commento alle antifone “O”

20 dicembre

 

O Chiave di David,

Scettro della casa di Israele,

tu apri e nessuno può chiudere,

chiudi e nessuno può aprire:

vieni e libera l’uomo prigioniero,

che giace nelle tenebre e nell’ombra della morte.

 

O Messia promesso e inviato al tuo popolo, “Santo e Veritiero” (Ap 3,7), tu tieni in mano la chiave di David, chiave data da Dio stesso al Messia: tu apri a noi la porta del Regno e nessuno può chiuderla, e se tu la chiudi resterà chiusa secondo la tua volontà (cf. Is 22,22; Ap 3,7-8). Eri morto ma ora sei vivente per sempre e nelle tue mani ci sono le chiavi della morte e degli inferi (cf. Ap 1,18), perché li hai vinti per sempre.

 

Giacobbe benedicente prima di morire ti ha profetizzato veniente con lo scettro in mano (cf. Gen 49,10). Il profeta Balaam, uomo dall’occhio penetrante, ti ha previsto e contemplato da lontano, Stella che spunta da Giacobbe, Scettro che sorge da Israele (cf. Nm 24,15.17).

Signore Dio, compi l’attesa di Israele, manda colui che è atteso dal popolo, luce delle genti, perché apra gli occhi ai ciechi, faccia uscire dal carcere i prigionieri e dalla prigione quelli che abitano le tenebre (cf. Is 42,6-7) e l’ombra della morte (cf. Sal 107,10; Lc 1,79).

 

Vieni, vieni perché siamo prigionieri!

Vieni, vieni, perché siamo nella valle dell’ombra della morte (cf. Sal 23,4)!

Vieni, vieni, perché solo tu puoi farci risorgere!