Il Blog di Enzo Bianchi

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​Fondatore della comunità di Bose

A leggere una nuova traduzione della Bibbia può sembrare di ascoltarla per la prima volta

20/04/2023 00:00

ENZO BIANCHI

Conferenze 2023,

A leggere una nuova traduzione della Bibbia può sembrare di ascoltarla per la prima volta

ENZO BIANCHI

Un anno fa è uscita la versione “non confessionale” dell'Antico e Nuovo Testamento Einaudi in tre volumi: un lavoro decennale ora anche in formato tascabile, ma con tutto l'apparato di note della “forma maior”

La Stampa - Tuttolibri - 08 Aprile 2023

 

di Enzo Bianchi

L’editore è stato di parola! Come mi aveva promesso nell’accettare il mio progetto di una nuova traduzione della Bibbia, ha pubblicato, a distanza di poco più di un anno dall’edizione prestigiosa nei “Millenni” (un cofanetto di tre volumi), l’edizione tascabile di tutta la Bibbia in un formato maneggevole, adatto all’uso personale. Questa edizione costituisce un evento per i frequentatori italiani della Bibbia, che potranno ora usufruire non solo della traduzione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana, ma di un’altra traduzione, portata a termine in dieci anni di lavoro sotto la mia direzione e con la collaborazione di Mario Cucca, Federico Giuntoli, Ludwig Monti che ne sono stati i curatori. I traduttori sono stati scelti tra i migliori esegeti dell’Antico e Nuovo Testamento, tenendo conto delle loro ricerche sui diversi libri biblici, ma a tutti sono stati affidati alcuni criteri che rendessero convergente il lavoro di traduzione e le annotazioni. È stata una lunga e grande fatica che ha dato i suoi frutti, condotta da un gruppo coeso, efficiente e determinato nell’intento di offrire un testo tradotto che fosse fedele, per quanto è possibile… (tradurre è sempre nel contempo trasmettere e tradire!). La traduzione è offerta in una lingua attuale, con particolare attenzione a evitare influenze devozionali o del linguaggio religioso stereotipato.

 

Dunque traduzione nuova, differente o meglio “altra”, che si indirizza non in particolare ai credenti, cristiani o ebrei, ma semplicemente ai lettori italiani che sentono il bisogno e il dovere di conoscere la Bibbia per onorare la loro cultura. Si è scelto di pubblicare una Bibbia “non confessionale”, affermazione che va intesa non nel senso che si voleva prescindere dalla connotazione spirituale dei testi, ma nel senso che la traduzione non ha assecondato le dottrine confessate dalle chiese cristiane. Anche le note, che sono abbondanti, mai sono ispirate alle tradizioni delle chiese, ma intendono essere solo esplicative del testo e si arrestano prima di ogni possibile interpretazione confessionale. Dunque non c’è opposizione tra lettura credente e lettura di chiunque accosti il testo, ma questa traduzione della Bibbia non offre un’interpretazione dello “sta scritto” così com’è stata elaborata nello sviluppo dottrinale delle singole chiese.

 

Si potrebbero fare molti esempi a proposito delle note, che distinguono questa Bibbia dalle altre confessionali; d’altronde non è un caso che in Italia solo la traduzione della CEI sia testo ufficiale, testo che è stato imposto nelle pubblicazioni italiane sia della Bibbia di Gerusalemme che della Bibbia TOB: entrambe riportano infatti il testo tradotto dalla CEI, mentre le note sono tradotte dalle edizioni francesi. D’altronde anche in Francia, nonostante la grande impresa di una Bibbia presentata come ecumenica (TOB) purtroppo la Conferenza Episcopale due anni fa ha edito una Bibbia ufficiale per i cattolici!

 

Proprio perché questa Bibbia non vuole essere confessionale (senza enfasi!) abbiamo scelto di tradurre tutti i libri biblici, ma proponendoli in un ordine che per l’Antico Testamento rispetta il canone ebraico: dunque Legge, Profeti e Scritti, seguiti da tanti non ritenuti canonici dagli ebrei ma deuterocanonici per la chiesa cattolica.

 

Per il Nuovo Testamento si è invece seguito l’ordine tradizionale o classico dato che comunque oggi le diverse chiese cristiane ritengono che tutti i libri siano canonici, cioè contenenti la parola di Dio.

 

Sì, abbiamo voluto rispettare le Scritture di Israele nella loro autonomia, senza finalizzarle al Nuovo Testamento, operazione questa che il cristiano farà con fede e rigore, ma che non spetta allo “sta scritto” così come l’abbiamo ricevuto.

 

Può darsi che qualche lettore si stupisca delle scelte operate nella traduzione: sono tutte meditate, frutto di una ricerca seria e rigorosa, scelte che un traduttore ha fatto, ha spiegato ai curatori e quindi sono state ritenute motivate. Certamente leggendo questa traduzione alcuni avranno la sensazione di leggere un testo ascoltato per la prima volta, una rottura con l’abitudine che a volte turba, a volte causa un coinvolgimento maggiore nell’ascolto o nella lettura. Abituati a sentire o leggere: “In principio Dio creò il cielo e la terra… ”, in questa traduzione troviamo invece: “Quando Dio cominciò a creare il cielo e la terra… ”, e sussultiamo. Ma il traduttore ha fatto questa scelta proprio per mantenere l’idea di un inizio senza indicare un “in principio” in assoluto. Bereshit è un iniziare, non un assoluto principio!

 

Altre scelte potrebbero essere menzionate e spiegate, ma invitiamo il lettore a cimentarsi con il testo confrontando le traduzioni tra loro, perché anche la molteplicità e la diversità delle traduzioni è importante.

 

In Francia le traduzioni della Bibbia tuttora circolanti sono una ventina, e ce ne sono altrettante in spagnolo e in inglese… Perché in Italia a partire dal 1970 ne abbiamo avute solo tre? Mi riferisco alla traduzione ufficiale CEI, al tentativo di una nuovissima versione da parte della casa editrice San Paolo nel 1983, e alla Bibbia Diodati riveduta nel 1991. Prima del Concilio le Bibbie in italiano erano nove…

 

Questa nuova traduzione della Bibbia che da più di un anno è stata pubblicata nella forma maior ha ricevuto molte recensioni positive: dall’Osservatore romano, da Rosanna Virgili, dal card. Gianfranco Ravasi, autorevoli biblisti. Basti citare qui Ravasi: “Trovarsi di fronte alla Bibbia Einaudi, con una traduzione italiana inedita a fronte di un corposo apparato di introduzioni e note – che obbedisce, almeno nell’intenzione, alla scelta di svincolarsi dai condizionamenti confessionali e liturgici o dogmatici… – è una bella emozione, nonché fonte di svariate aspettative per una ‘differenza’ rispetto alle altre edizioni già note, e da sola potrebbe dar ragione e sostegno all’impegno che una simile impresa comporta”.

 

Quella che è stata la passione che mi ha divorato per tutta la vita, la Bibbia (ho perso tanto tempo curvo sulle sue pagine soprattutto di notte e all’alba) mi ha spinto ormai vecchio a questa grande impresa, resa possibile dalla collaborazione di amici esegeti traduttori che si sono impegnati con entusiasmo in un momento non facile della mia vita. Il lavoro è stato portato a termine, ne sono contento e pieno di gratitudine per quanti hanno partecipato a questa impresa: un solo volume, 2576 pagine, un carattere nitido, una pagina che comprende il testo e tutte le note, come nell’edizione maior dei Millenni, e il prezzo, che fa veramente onore alla casa editrice Einaudi: 38 euro. Grazie perciò anche all’editore!