di Paolo Ricca
Meditazione fatta nella Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani sul Vangelo di Marco 12,28-34
In quel tempo si avvicinò a Gesù uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?". Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questi". Lo scriba gli disse: "Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici". Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: "Non sei lontano dal regno di Dio". E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Cari fratelli e sorelle,
oggi, 25 gennaio, termina la Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani. In realtà i cristiani sono già uniti nell’essenziale. Il fatto che io sia qui, io sono un pastore valdese, sia qui a commentare davanti a voi, comunità cattolica, la Parola di Dio, è un piccolo segno, ma molto reale, molto eloquente del fatto che i cristiani nell’essenziale sono già uniti.
Solo che non ci credono, questo è il guaio. Non credono nella loro unità, credono nella loro divisione, sono convinti di essere divisi e invece sono uniti. E allora la preghiera di questa sera dovrà essere questa: Signore, convinci i cristiani che sono già uniti. Amen. Il tema di questa settimana, come già sapete, è il tema più bello che ci poteva essere. Non c’è un tema più bello di questo, è quello che avete sentito leggere pochi minuti fa, cioè: Ama il Signore Dio tuo, ama il tuo prossimo come te stesso. Dio non ci chiede altro, il prossimo non ci chiede altro, tutto non ci chiede altro che amare, che questo amare.
Non abbiamo altro da desiderare che questo amare. Tutto vuole essere amato, il cielo, la terra, gli animali, i fiori, le stelle, il firmamento, tutto ha bisogno di essere amato. Anche noi non abbiamo bisogno di altro, non abbiamo bisogno di altro, e per tutta la nostra vita non siamo altro che dei mendicanti dell’amore. Amare è il senso della vita, è il contenuto della vita, è il valore della vita. Non c’è nulla di più, nulla di meglio, nulla di più vero, nulla di più profondo, nulla di più cristiano e nulla di più umano che amare. Ama, come diceva Sant’Agostino, ama e poi fa quello che vuoi. Ma ama!
Ma fermiamoci un istante su questa parola di Gesù, con la quale Gesù ha riassunto tutta la fede ebraica, tutta la fede sua, tutta la fede cristiana, tutto il cristianesimo, tutta la fede umana, l’ha riassunta in queste due parole: ama Dio e ama il tuo prossimo.
Fermiamoci un istante su questa parola. Gesù abbina amore di Dio e amore del prossimo, ma le abbina in una maniera molto singolare. Secondo voi è possibile amare il prossimo, senza amare Dio? Sì, è possibile. Nel nostro tempo ne abbiamo tanti esempi. Pensate a Gino Strada, che ripetutamente ha detto che lui non credeva in Dio, ma amava il prossimo. Medici senza Frontiere, Amnesty Internazionale, tantissime associazioni per i diritti umani, un po' dappertutto nel mondo, sono associazioni, comitati che non si riferiscono direttamente a Dio, non si occupano di parlare e di predicare e di credere in Dio, ma amano il prossimo.
È possibile amare il prossimo senza amare Dio, ma non è possibile amare Dio senza amare il prossimo. E se tu non puoi amare Dio che non vedi, ama almeno il tuo prossimo che vedi. Dio non se la prenderà, Dio non è permaloso, non è geloso che tu ami l’uomo e non ami lui. E tu non cercare degli alibi dicendo: ma io non posso amare il prossimo perché non amo Dio. No, no, puoi benissimo amare il prossimo senza amare Dio, e Dio è contento anche così.
È contento anche così. Perché? Perché Dio preferisce che tu ami il tuo prossimo, piuttosto che tu ami lui. Dio ci tiene di più che il prossimo sia amato, piuttosto che lui sia amato.
Ecco perché è possibile amare il prossimo anche senza amare Dio. E allora, vedete questo modo particolare con cui Gesù ha abbinato i due comandamenti, legandoli strettamente e nello stesso tempo li ha tenuti distinti, di modo che uno non trovi la scusa che non ama Dio, per non amare il prossimo.
Ma, nello stesso tempo, Gesù dice che l’amore per Dio è il primo. Il primo, non è il secondo, è il primo. E perché? Cerchiamo di capire perché è il primo e non è il secondo.
Lui che preferisce che tu ami il prossimo piuttosto che amare lui, però il comandamento di amare Dio è il primo e non è il secondo. Perché? Perché tutto comincia dall’amore.
Tutto comincia dall’amore, anche noi. Perché credete di esistere in questo mondo? Perché credete di essere nati? Per caso? No, lo sapete. Tutti noi, tutte le persone che esistono e che vivono sono nate da un atto di amore, un atto di amore dei nostri genitori. Se i nostri genitori non si fossero amati, noi non esisteremmo, non saremmo vivi, non saremmo in questo mondo. Siamo tutti figli dell’amore, figli di un amore, amore umano oltre che amore divino, amore umano, sì, ma figli dell’amore.
Tutto comincia dall’amore, la vita comincia dall’amore. L’amore crea, l’indifferenza non crea nulla, l’indifferenza è sterile. L’odio distrugge, distrugge tutto, distrugge fuori, distrugge dentro e noi vediamo in questi giorni, in queste terribili settimane, vediamo la forza distruttiva dell’odio. Quanto può distruggere, quanto può annientare. Spaventoso!
L’amore, invece, edifica, l’amore costruisce, dove c’è l’amore, c’è la vita, la vita fiorisce, la vita rifiorisce. Tutto comincia e tutto ricomincia con l’amore. Ecco perché è il primo, perché è la fonte di tutto, tutto viene da lì.
Questo è il primo motivo per cui l’amore per Dio è il primo. Ma poi c’è un secondo motivo, e ce lo svela l’apostolo Paolo quando dice che tre cose durano, fede, speranza e amore, ma la più grande di esse è l’amore. Allora, la fede può essere grande, tanto grande che può spostare le montagne addirittura, ha detto Gesù; la speranza può essere grande, tanto grande da resistere a tutte le sconfitte e da uscire vittoriosa da tutte le delusioni. Ma l’amore è più grande.
È più grande della speranza, che è grande; è più grande della fede, che è grande. È più grande l’amore. Perché? Perché la fede è vivere davanti a Dio, la speranza è vivere in vista di Dio, ma l’amore è vivere in Dio. la fede e la speranza ci portano vicino a Dio, ma l’amore ci porta dentro Dio. Chi ama è in Dio e Dio è in lui.
Ecco perché è più grande, perché la fede un giorno finirà perché diventerà visione, noi vedremo quello che ora solo crediamo. La speranza un giorno finirà, perché diventerà realtà, quello che noi adesso speriamo diventerà un fatto che constateremo, che vedremo.
Ma l’amore non finisce mai, è l’inizio ed è la fine. Tutto comincia dall’amore, tutto continua eternamente con l’amore. Ecco perché è più grande, perché è eterno. Il primato dell’amore è il primato dell’eternità. Primo comandamento, più grande di tutti i comandamenti. Noi siamo figli e figlie di questo principio e di questa fine. Ecco perché Gesù non ci chiede altro che amare. Amen.