Il Blog di Enzo Bianchi

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​Fondatore della comunità di Bose

Una chiesa irriformabile?

31/07/2024 01:00

ENZO BIANCHI

E il gallo cantò...,

Una chiesa irriformabile?

31/07/2024

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Con grande sofferenza ascolto sempre più spesso parole che mi trafiggono il cuore e mi creano una situazione spirituale – intendo riferirmi alla mia vita nello spirito – penosa e segnata dall’aporia. Quando si parla della crisi della chiesa cattolica, e soprattutto del sinodo in corso che avrà la sua celebrazione finale il prossimo ottobre, qualcuno ripete: “ La chiesa cattolica è irriformabile!”; parole pronunciate sul letto di morte da un gigante del rinnovamento autentico del Concilio Vaticano II, parole che mi sono sempre restate nel cuore come un’espressione disperata che non poteva essere vera. Ma oggi, dopo più di dieci anni di papato di Francesco, dopo tante parole e tanti programmi di riforma della curia e della chiesa, guardando alla realtà che permane sempre uguale, semper reformanda, questo pensiero mi assale. E oso dire che le riforme dall’alto le ho sempre giudicate improbabili, ma le riforme dal basso non sono poi così facilmente realizzabili. Molte sono le belle parole che scaldano i cuori e danno speranza, ma poi restano tali e non ci sono segni di cambiamento, cioè di vera conversione.

          Quante aspettative suscitate da Papa Francesco! Ha auspicato “una chiesa povera e per i poveri”, ma cosa è cambiato? E lo stile di povertà inaugurato da Francesco ha ispirato forse qualche cambiamento nella vita dei vescovi? Come può la chiesa cattolica, che nei secoli si è concepita e rivestita di una struttura giuridica statale fino ad essere fatta coincidere nel suo vertice con uno stato, quello del Vaticano, come può questa chiesa riformarsi se non spogliandosi e rinnegando la sua millenaria struttura?

          E chiediamoci: come possono le altre chiese accogliere un servizio di comunione petrino dalla chiesa di Roma se essa è una realtà statuale giuridica e di fatto politica?

          Papa Francesco ha certamente consapevolezza di questi “problemi”, di queste “urgenze”, che richiedono vere spoliazioni: chissà come le vive? Lui che è cristiano e che vuole essere in ascolto del Vangelo, lui che si china a baciare i piedi dei reietti, è consapevole di essere lui, proprio lui, innanzitutto lui, pietra d’inciampo per la chiesa cattolica?

          Chissà se si è chiesto se Celestino V ha seguito il Vangelo quando ha demissionato ed è tornato all’eremo? Ciò che mi sorprende e mi fa impressione è proprio questo. Francesco parla e quelli che riprendono le sue parole le impoveriscono di profezia, di verità, di bellezza.

          La chiesa cattolica è irriformabile? Io certo me ne vado senza aver visto una riforma nonostante Papa Giovanni, il Concilio e Papa Francesco.