Ero straniero e mi avete ospitato è una lunga riflessione sul tema dell'ospitalità. Spinto dall'urgenza di affrontare i fenomeni dell'immigrazione e dell'integrazione, di quotidiana e spesso drammatica attualità, Enzo Bianchi cerca nellAntico e nel Nuovo Testamento risposte complesse e non condizionate da facili pregiudizi. È etico, infatti, accogliere qualcuno senza potergli fornire casa, pane, vestiti e, soprattutto, una soggettività e una dignità nel nostro corpo sociale? Partendo dal presupposto che l'accoglienza è altra cosa dal soccorso in caso di emergenza, e ricordando che i cristiani sono stati nella storia "stranieri e pellegrini"; che hanno dovuto subire la diffidenza, l'ostilità e addirittura la persecuzione, Enzo Bianchi, con grande sensibilità e profonda conoscenza dei testi biblici, analizza la condizione dello straniero per riscoprire le origini dell'ospitalità al pellegrino, dell'apertura al viandante, che sono al centro dell'etica cristiana. Lo straniero è, sull'esempio del bellissimo episodio biblico di Abramo alle Querce di Mamre, una figura da accogliere ma anche, come lo è stato il popolo di Israele in Egitto, una figura capace di metterci in discussione, un'occasione per interrogarci su noi stessi, la nostra cultura, la nostra verità, un momento per riflettere sul significato della attuale convivenza civile e quella delle generazioni a venire. Un libro ricco di suggestioni per cristiani e non cristiani, un discorso che affronta un tema di grande interesse, per riflettere sulla nostra capacità di accogliere lo straniero, il diverso in quanto "altro se stesso". Perché fare spazio all'altro significa innanzitutto arricchire la propria identità, aprirle orizzonti nuovi, mettere ali alle nostre radici.
Enzo Bianchi
Ero straniero e mi avete ospitato
© Rizzoli, 2006