Il vangelo festivo
ANNO B
domeniche, solennità del signore, proprio sei santi
«La parola di Dio è viva, efficace, più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4,12): questo dovremmo ricordare ogni volta che ci accingiamo ad ascoltare, meditare e pregare la parola di Dio contenuta nelle Sante Scritture, di cui il vangelo è il cuore. Ed è solo da un ascolto obbediente e pieno di amore che può nascere anche l'omelia. Il predicatore è infatti un «servo della Parola» (cfr. Lc 1,2; At 6,4), che con le sue povere parole tenta di essere un'eco schi, etta della Parola agli orecchi della comunità cristiana.
Questo ho cercato umilmente di essere anch'io nel commentare i brani evangelici proposti dal lezionario dell'anno liturgico B. In esso un posto privilegiato spetta al Vangelo secondo Marco, il più antico dei quattro, che si apre con l'affermazione fondamentale: «Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio» (Mc 1,1). Gesù, «Parola fatta carne» (cfr. Gv 1,14), uomo in tutto come noi, è il Vangelo, è la buona notizia per eccellenza. Le azioni e le parole con cui egli ha raccontato Dio agli uomini lungo le strade della Galilea e della Giudea sono state accolte come buona notizia non senza fatica e incomprensioni! da chi ha vissuto insieme a lui; nella potenza dello Spinto santo sono state poi ricordate, proclamate durante le assemblee liturgiche e, infine, messe per iscritto nei vangeli, a beneficio dei credenti cristiani di ogni tempo e di ogni luogo.
ENZO BIANCHI
Ascoltate il figlio amato!
Il vangelo festivo Anno B
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