Il Blog di Enzo Bianchi

Il Blog di Enzo Bianchi 

​Fondatore della comunità di Bose

Regaliamoci un sorriso, per carità

10/08/2003 00:00

ENZO BIANCHI

Quotidiani 2003,

Regaliamoci un sorriso, per carità

Avvenire

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10 agosto 2003

Temperature e siccità eccezionali, segno di anomalie venutesi a creare nel nostro rapporto con il creato o, quantomeno, nel nostro modo di percepire questo rapporto; roghi e fiamme che mandano in fumo i rari polmoni verdi sopravvissuti e che paiono l’emblema di una furia devastatrice dell’uomo che si abbatte sul suo stesso ambiente vitale. Fatalità e dolo, cieco destino e colpevole trascuratezza, ricorrenze cicliche e danni irreversibili si stanno abbattendo su questa nostra estate che, per altri versi, sembra procedere secondo “riti” ormai consolidati: code su strade e autostrade per andare verso i luoghi di villeggiatura, code ai botteghini del superenalotto per sognare vincite da capogiro, sovraffollamento degli “angolini tranquilli” scovati fuggendo le città paradossalmente deserte… Senza contare quanti, in estate, sono chiamati a lavorare ancora di più per assicurare il sereno svolgimento delle vacanze altrui o per garantire a sé e ai propri cari le risorse per vivere e per godere a loro volta di un po’ di riposo, in un altro periodo dell’anno. Ma allora, anche l’estate, anche le sospirate vacanze si immiseriscono in stucchevoli abitudini, si appesantiscono di obblighi sociali che provocano ulteriore stress? Perché, invece, non riscoprire la semplicità di alcuni gesti e fare dell’estate la stagione della gratitudine e della gratuità?

 

Gratitudine, innanzitutto, per la bellezza del creato. Certo, l’autentica gratitudine verso Dio comporta anche una precisa responsabilità nel custodire la creazione secondo il mandato affidato dal Creatore all’uomo, ma proprio per questo non possiamo fare a meno di essere grati anche a chi ha reso possibile che noi godessimo di questi beni, a quanti ci hanno consegnato questo mondo un po’ migliore di come lo avevano trovato, a chi si è battuto per il libero accesso all’istruzione e per il rispetto della dignità umana, per il diritto a un onesto lavoro e a un meritato riposo. Questa gratitudine infraumana allora non cancella, anzi esalta, e dà il giusto valore alla gratitudine per un cielo stellato non spento dall’orgoglio efficientista delle nostre luminarie, per il candore di un ghiacciaio non sporcato dalla nostra volgarità, per la limpidezza di un mare non intorbidato dallo spreco delle nostre petroliere e dalla vergogna della nostra xenofobia.

 

E poi, la gratuità. Riscoprire in estate il piacere di stare insieme con i propri cari, con la famiglia, con gli amici: così, solo per il gusto di stare insieme. Liberi dalla schiavitù di orari e abitudini incompatibili, svincolati da interessi contrastanti, possiamo riaccostarci alla gioia della convivialità, della condivisione della stessa tavola, del lasciare che il tempo scorra trovandoci uniti non per fare qualcosa, non per produrre od ottenere, ma solo per “essere”, per stare bene. Poter esclamare, nella luminosità dell’amicizia, nella familiarità ritrovata che “è bello per noi stare qui”, è bello guardare l’altro con occhi nuovi, è bello sentirsi accolti per quello che siamo, toccare con mano la fedeltà di un rapporto, rileggere nella pace l’intrecciarsi delle nostre vite con la vita dell’altro.

 

Certo, anche l’estate e le vacanze finiscono, ci sarà il ritorno al quotidiano con i suoi pesi e le sue sfibranti esigenze, riappariranno le tensioni e le incomprensioni di una convivenza a volte forzata, ma il tesoro della gratitudine non finisce con l’equinozio d’autunno, la consolazione della gratuità non cessa con l’allungarsi delle ombre: basta continuare a far spazio all’altro nel nostro cuore, basta non chiuderci nel nostro particolare, basta riconoscere che il vicino, il prossimo, gli altri non sono l’inferno, ma la benedizione che gratuitamente ci viene offerta. A noi di accettarla, con gratitudine, nella libertà che è più grande di ogni inverno incombente.

 

Enzo Bianchi