Il Blog di Enzo Bianchi

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​Fondatore della comunità di Bose

Pesci sulla brace per tutti

07/04/2024 01:00

Tomaso Montanari

Testi di amici 2024,

Pesci sulla brace per tutti

di Tomaso Montanari

di Tomaso Montanari*

ALESSANDRO CASOLANI La consegna delle chiavi a san Pietro Olio su tela, 1605 Chiesa della Visitazione delle Sperandie Siena

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Fin dal nomela chiesa delle Sperandie è una delizia: tipicamente senese, e dunque nascosta e riservata, tutta succo e niente apparenze esteriori. Una delizia barocca nella città del gotico. Tra le sue pale d'altare ce n'è una che mi è particolarmente cara. Non tanto per la sua qualità artistica, no: è una onesta cosa dell'estrema maturità di Alessandro Casolani, che tanto più è buona quanto più tira verso lo stile di Federico Barocci.

 

Mi è cara perché è uno dei pochi quadri che conosco in cui il pittore non rappresenta solo il succo dottrinale del brano evangelico chiestogli dai committenti, ma ci mette anche un dettaglio che fa intendere da una parte che il Vangelo se lo era letto davvero, e dall'altra che lo sentiva attraverso quella stessa creatura, cioè la percezione delle cose concrete per cui aveva scelto d'essere pittore, e non teologo. La storia è quella della consegna delle chiavi a San Pietro, secondo il titolo clericale e papista che segna il brano su cui si chiude il vertiginoso Vangelo di Giovanni. Nel quale in effetti non si parla di chiavi, ma di pascere le pecorelle del Cristo con amore: ecco il ministero petrino, fondato su una triplice e meravigliosa richiesta di amore. Sì, come un fidanzato adolescente, il Gesù risorto, trionfatore sulla morte e signore degli elementi chiede a Pietro tre volte di fila: «mi ami tu?».Tre volte: come tre volte Pietro l'aveva rinnegato, tradito, abbandonato nell'ora più nera. Ecco l'unica cosa davvero necessaria per esercitare il servizio della guida, nella prospettiva cristiana: amare.

 

Non si capisce tutto questo, però, se non si legge anche il resto. 

 

Gesù aspetta i discepoli sulla spiaggia: essi erano a pesca, ma non prendevano nulla. Appare il Risorto, e le reti si tirano su a fatica, da quanto pesce hanno preso. Poi sparisce di nuovo, e li aspetta a terra: «Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane ... Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così  pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti». Quanto era lontano questo Dio, dagli idoli degli altri popoli! Un dio che appena risorto dai morti cucina pesce arrosto per i suoi amici: in una celebrazione piena, felicemente corporale, della vita, e della vita insieme. Ecco, Alessandro Casolani i pesci sulla brace non se li è scordati: anzi, li ha messi in primo piano. Capendo bene dov'era davvero, il succo della storia.